venerdì 25 gennaio 2008

Si cresce

Benvenuto navigatore errante,
se non per caso
ma per intento
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potrai proseguire,
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il viaggio in nostra compagnia
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Ultreja!


"Mai nulla di grande è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé, ci fosse qualcosa di molto più grande delle circostanze."

Bruce Barton

lunedì 14 gennaio 2008

Ode alla vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

giovedì 3 gennaio 2008

Io adesso, qui e ora

da qui in avanti, quanto si legge, è la traccia di un confine.
un confine segnato quando è ancora così vicino da poterlo guardare.
perchè esiste un punto al di là dell'orizzonte da dove, guardandosi indietro l'orizzonte diventa il passato.
questa storia è scritta per le mie figlie
nella speranza che vogliano
un giorno
percorrere questo
sentiero
con l'intima consapevolezza che
questi sassi di pollicino
hanno valore e forza solo per chi
nel buio si avventura
con una sofferta scelta
di rinunciare alla flebile luce che l'aldiquà garantisce
avventurandosi in quel bosco
in quel viaggio verso il proprio centro
che
al pari dei mulinelli del mare
attraverso l'accettazione e il superamento della paura
porta alla luce
agli spazi infiniti
alla pace
fino all'incuranza verso l'apparenza stessa della vita